Dibattiti, mostre, spettacoli e concerti
Dibattiti, mostre, spettacoli e concerti
Ogni giorno centinaia di persone lavorano alla “produzione” di coesione sociale attraverso l’impegno con i migranti, gli anziani, i bambini, le famiglie. Quello che i numeri e le statistiche non raccontano sono le storie, i gesti quotidiani, le scelte minime che costruiscono rapporti, affrontano problemi e propongono soluzioni. I Social Cohesion Days sono anche una vetrina di storie: ne sono state raccolte decine, dal Nord al Sud Italia, dalla grande realtà cooperativa alla piccola associazione di volontari, da chi guarda alla tradizioni e chi investe sull’innovazione. Ne ragioniamo a partire dai racconti per trovare i nessi, le connessioni, il tessuto complesso della coesione sociale italiana.
Partecipano:
– Silvia Cama, Terra!Onlus, Responsabile Progetto “P’orto di Lampedusa”
– Germana Corradini, Dirigente Servizi Sociali, Comune di Reggio Emilia
– Flaviano Zandonai, IRIS Network
– Gino Mazzoli, Coordinatore nazionale di Spazio Comune
– Fabiana Musicco, Fondatrice Progetto “Refugees Welcome”
– Luigi Moraschi, Referente per le Relazioni con il Territorio di “Cauto“
– Oliviero Motta, Responsabile Progetto “Oltre i Perimetri“
In collaborazione con AltrEconomia
Conduce: Pietro Raitano
Può la storia di un barattolo di vetro raccontare quanto è importante saper comunicare? Joe Barba proverà a raccontarci i segreti del racconto e di come lealtà, trasparenza o onestà possono fare la differenza nella nostra storia. Stefano Bellumat, in arte Joe Barba, è visual storyteller. Si occupa in particolare di comunicazione video legata ai temi del sociale. Da anni viaggia per il mondo per raccontare storie. Lo fa con una convinzione di base: rivedere i canoni con cui oggi, i media, raccontano l’attualità. Indulgere nel dolore, nella violenza, nell’orrore non può essere la strada. Joe Barba racconta storie: con un barattolo di vetro ci accompagnerà nei suoi viaggi, dal Mozambico a Cracovia, dai monti del Trentino ai centri d’accoglienza dei rifugiati per spiegarci come lo storytelling può cambiare il mondo. Per saperne di più: www.anodomio.it.
La crisi dei rifugiati è un fenomeno globale e purtroppo in continua crescita a causa delle guerre -in particolare il caso della Siria- ma anche delle forti disuguaglianze economiche e dei disastri ambientali causati dai cambiamenti climatici. L’Unione Europea fin dal Trattato di Amsterdam entrato in vigore nel 1999 ha sottoscritto un accordo per adottare un sistema di asilo comune. La coesione tra gli stati, tuttavia, si è dimostrata modesta di fronte al costante flusso dei migranti forzati in particolare a partire dallo scorso anno, durante il quale più di 320.000 profughi e migranti sono arrivati in Europa attraverso la rotta del Mediterraneo. Di fatto, in un rincorrersi di sentimenti di compassione e misure di repressione nell’ultimo anno si è assistito ad un un proliferare di regole e regolamenti spesso non del tutto coerenti e con una certa dose di ambiguità. A partire da questo scenario, le questioni che questa sessione intende affrontare sono principalmente tre: il tema della ricollocazione (relocation) negli stati membri dei richiedenti asilo, presentata nel maggio 2015 nel documento Agenda Europea sulla migrazione; il discusso accordo dell’Ue con la Turchia di Erdogan riguardo alla gestione dei flussi di richiedenti asilo; il nodo in particolare italiano del passaggio dei rifugiati dai centri di “eccellenza” come gli SPRAR (Sistemi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) ad un’ autonomia abitativa e all’inserimento lavorativo.
Proiezione del documentario Social Cohesion Tour 2016
Introduce:
Francesca Campomori, Osservatorio internazionale per la Coesione e l’Inclusione Sociale e Università Cà Foscari di Venezia
Ne parlano:
– Ugo Ascoli, Università degli Studi di Ancona
– Fabiana Musicco, Fondatrice Refugees Welcome
– Ferruccio Pastore, FIERI
– Chiara Peri, Fondazione Centro Astalli
Modera: Riccardo Iacona
Scarica le slide introduttive dell’intervento di Francesca Campomori
(*) La partecipazione all’evento è valida per l’ottenimento di crediti formativi dell’Ordine degli Assistenti Sociali. Per il riconoscimento dei crediti è necessaria la registrazione presso l’info point.
Il dibattito economico e politico è sempre più incentrato sui temi della disuguaglianza dei redditi e degli standard di vita delle persone e delle loro famiglie. Un’ampia evidenza empirica ha dimostrato che, a partire dagli anni Ottanta, nella maggior parte dei paesi sviluppati la distribuzione dei redditi è divenuta sempre più diseguale e sempre più concentrata a vantaggio di alcune fasce privilegiate. Durante la crisi in molti paesi sviluppati risultano notevolmente aumentate le disuguaglianze dei redditi di mercato (retribuzioni lorde e redditi da capitale, senza considerare la tassazione e i trasferimenti servizi del welfare). Inoltre, un numero crescente di ricerche evidenzia come un’eccessiva disuguaglianza impatti negativamente sulla crescita economica e sulla coesione sociale (per esempio inibendo la possibilità delle fasce più svantaggiate di investire nell’istruzione dei propri figli), e come una troppo sbilanciata concentrazione dei redditi riduca il benessere di una larga porzione di individui, ancora una volta minando la coesione sociale e l’esistenza di
un welfare state universale.
Chiudono la seconda edizione dei Social Cohesion Days due ospiti d’eccezione, Romano Prodi e Francois Bourguignon che – moderati da Riccardo Iacona – ripercorreranno le cause delle crescenti disuguaglianze nel mondo, il legame con il progresso tecnologico e la globalizzazione e le strategie in grado di ridurre il fenomeno.
Keynote Speakers:
Modera: Riccardo Iacona
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EVENTO CON TRADUZIONE
CONTAMINAZIONI CULTURALI
Anteprima Nazionale “Lampedusa in Winter”, Con Nela Märki
In collaborazione con Cinema Al Corso
Presenta: Sandra Campanini, responsabile Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia
Lampedusa in Winter A, I, CH 2015 | 93 min. | color | 5.1 surround sound | screening ra<o 1:1.85
È inverno. Lampedusa, «l’isola dei rifugiati», ha un’aria desolata. I turisti se ne sono andati e gli immigrati ancora rimasti lottano per essere trasferiti sul Continente. Dato che il vecchio traghetto che collegava l’isola con la terraferma è bruciato, il sindaco Giusi Nicolini e i pescatori stanno cercando un’altra imbarcazione. Il trasporto dei rifugiati avviene infine per via aerea, mentre i pescatori occupano il porto in segno di protesta. Ora Lampedusa è isolata. Le scorte di cibo si stanno esaurendo e i manifestanti cominciano a litigare tra loro. Una piccola comunità ai confini d’Europa e la sua strenua lotta per la solidarietà con i rifugiati africani.