SONETTO XVIII
Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Venti forti scuotono le tenere gemme di maggio,
e il corso dell’estate è fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo,
e spesso la sua pelle aurea è offuscata;
e ogni bellezza col tempo perde il suo splendore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
né perderai la bellezza che possiedi;
né la morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiché tu col tempo cresci in versi eterni:
William Shakespeare (Gran Bretagna, 1564-1616)
Foto: courtesy Diana Marrone