Non esistono sistemi di accoglienza del tutto privi di elementi critici. Alcuni paesi europei con maggiore esperienza nella gestione dell’accoglienza, tuttavia, hanno introdotto approcci che affrontano in maniera più efficace i problemi più evidenti del nostro sistema, come la distribuzione sul territorio, il coinvolgimento degli enti locali, i tempi di permanenza, i programmi di accompagnamento all’integrazione.
La Germania e la Svezia sono i primi due paesi in Europa per numero di richiedenti asilo e hanno alle loro spalle una lunga tradizione di accoglienza dei rifugiati. Nel 2015 in Germania i richiedenti asilo sono stati 476.510 e in Svezia 162.450, mentre in Italia le domande di asilo sono state 84.085.
Tabella 1. Caratteristiche dei sistemi di accoglienza in Germania, Svezia e Italia
Paese |
Prima accoglienza |
Seconda accoglienza |
Tempo medio di permanenza nei centri di prima accoglienza |
Tempi medi per l’esame delle richieste di asilo |
Germania |
21 centri di accoglienza (almeno uno per ogni Lander) |
Alloggi collettivi o alloggi decentrati |
3 mesi |
Varia notevolmente a seconda del paese d origine dei richiedenti. In media 7 mesi (4 per i siriani) |
Svezia |
180 centri di accoglienza; sistemazioni private; strutture temporanee |
Non esiste una precisa divisione tra prima e seconda accoglienza |
1 anno |
6 mesi |
Italia |
14 Centri di primo soccorso (CPSA), Centri per richiedenti Asilo (CARA) e Centri di accoglienza (CDA) + un numero variabile di Centri di accoglienza straordinaria(CAS) nei quali sono accolti il 70% dei richiedenti |
Sistema di Protezione per rifugiati e richiedenti asilo (Sprar) |
8-10 mesi o oltre |
12 mesi |
Fonte: Rielaborazione dell’autore su dati della Fondazione Leone Moressa, L’economia dell’immigrazione, Aprile 2016