I Tavoli di Quartiere
I Tavoli di Quartiere sono luoghi di partecipazione e progettazione che vivono con l’apporto di molteplici attori sociali del pubblico e del terzo settore, quindi a composizione mista (operatori del servizio sociale e di quello sanitario, cittadini, volontari di associazioni, parrocchiani) e fluida (durante un lungo percorso c’è chi entra, chi esce, chi rientra), con consistenti autonomie progettuali e rilevante costanza di appuntamenti (almeno un incontro al mese). Si configurano come un dispositivo territoriale che fa della territorialità una scelta di vicinanza vera, dove coloro che vi partecipano si confrontano sulle problematiche di quel territorio e insieme individuano nuove opportunità per sostenere le famiglie e le persone nei loro contesti di vita.
Nati nel 2006 e promossi dai Poli territoriali di Servizio Sociale, inizialmente si muovono con l’obiettivo di ri-progettare i Centri Diurni per anziani e generano, nei loro primi anni di vita, molte iniziative per gli anziani sia non autosufficienti sia in particolare della così detta “area di mezzo”; lavorano, quindi, fin da subito, sul contrasto alla solitudine, all’isolamento e alla tessitura di forti legami intorno agli anziani, con le loro problematiche, e agli anziani visti anche come risorsa per la comunità. Gli esiti così positivi di questa prima esperienza ne hanno favorito una loro diffusione, tant’è che ad oggi i Tavoli di Quartiere, intesi come luoghi di progettazione partecipata, sono attivi non solo per il mondo anziani, ma anche rispetto ai temi della genitorialità e della disabilità. In questa ormai decennale esperienza hanno costruito ed attuato oltre 50 progetti, coinvolgendo cittadini e volontari, con costi tendenti allo zero.